Digital Transformation 2024: sarà l’IA a salire sul podio?

Il 2023 si è concluso mettendo in cima alle parole chiave del settore tecnologico #genAI (IA generativa), soprattutto grazie alla straordinaria risonanza mondiale dei risultati di Open AI.

Una lista di nuovi servizi basati su Intelligenza Artificiale, che emergono in modo sempre più rapido e corposo, ci fa comprendere facilmente che questa tendenza difficilmente rallenterà nel 2024.

Anzi, parliamo di un tema caratterizzato da dibattiti spesso accesi e contrastanti, che a noi fanno affiorare inevitabilmente una riflessione:

quale reazione avrà il mondo #enterprise di fronte a tutto ciò?

L’IA sarà davvero la più alta voce di #investimento2024 per la digital transformation delle grandi imprese?

Da un sondaggio condotto a fine 2023 da Gartner Inc. su oltre 2.400 CIO di aziende a livello mondiale, abbiamo estratto ed analizzato alcuni dati che hanno catturato il nostro interesse.

Tra le seguenti priorità sulle quali si concentra l’attenzione dei CIO, non vi è esplicita menzione dell’IA:

     

      • Miglioramento della customer experience

      • Miglioramento dei margini operativi

      • Nuove forme di generazione di ricavi

      •  Minimizzazione dei rischi operativi

      • Aumentare l’efficacia del capitale umano

      •  Accelerare lo sviluppo corporate

    Accanto a questo, si evidenzia come sempre più il ruolo dei Chief Information Officer, all’interno delle grandi organizzazioni, stia assumendo un’accezione più stretta come “coordinatori di processo” più che unici decisori delle linee strategiche in ambito IT.

    Viene fatto notare come ormai tutti i C-level all’interno delle realtà aziendali più strutturate siano conduttori di specifiche esigenze tecnologiche e che i CIO debbano farsene carico assumendo il ruolo di facilitatori e di orchestratori di processo.

    E quali saranno i trend previsti per il 2024? (fonte)

    Di fronte ad una stima di crescita del 8% rispetto all’anno precedente, si prevede che gli investimenti in servizi di IA saranno quasi irrilevanti nel 2024, iniziando ad osservare un impatto significativo solo a partire dal 2025.

    Se da un lato assistiamo ad uno scenario molto generalizzato nel quale superficialmente l’IA sembra non emergere in primo piano, dall’altro è evidente il contributo che questa tipologia di tecnologie siano in grado di apportare per avere risposte concrete alla maggior parte delle priorità elencate sopra.

    La nostra esperienza sul campo ci permette di confermare l’evidenza per cui oggi, nelle big corporate, la definizione generale delle priorità e delle linee strategiche di sviluppo e ottimizzazione tecnologica, venga basata su esigenze e proposte provenienti dai diversi settori interni all’azienda per poi essere convogliate ai CIO che agiscono come manager di questo processo integrato.

    In questo contesto, quindi, riteniamo serva ancora qualche tempo affinché in modo generalizzato si diffonda la consapevolezza di come l’IA potrebbe essere integrata in processi anche molto articolati al fine di portare valore concreto

    Se rapportiamo inoltre allo scenario italiano un’indagine svolta su scala mondiale, è piuttosto facile immaginare che serva ancora diverso tempo prima che le aziende decidano di investire in IA in modo generalizzato e consistente.

    Una certezza l’abbiamo:
    rimanere al passo con la competitività e predisporre la propria infrastruttura tecnologica ad accogliere novità, rispondere in modo avanzato alle aspettative dei consumatori e mantenendo un’ottimizzazione del capitale umano aziendale, restano sempre aspetti particolarmente complessi e determinanti.

    È in questo senso che la collaborazione con realtà esperte, sempre aggiornate e preparate può certamente fare la differenza.

    Per lab51 Tommaso Dionigi – CEO & Founder

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